FOOD & WINE
 

IL VIAGGIO SULLA LUNA 
DI SCAT_TO 



IL RISTORANTE FINE DINING ACCANTO ALLE GALLERIE D'ITALIA PRESENTA IL NUOVO MENU FIRMATO COSTARDI BROS. IL G-ASTRONAUTA VE LO RACCONTA, ASSIEME ALLE MOSTRE DI MITCH EPSTEIN, ANTONIO BIASIUCCI E AL NUOVO PROGETTO GALLERIE SONORE  CON BOOSTA

 

“Il cambiamento presuppone coraggio e voglia di emergere”: questa frase racchiude la visione principale dello chef Christian Costardi e della brigata del ristorante Scat_to che per questo autunno hanno pensato ad un menù che andasse “oltre” le aspettative e il tracciato seguito finora. Un cambio di piatti accompagnato al cambiamento delle singole fotografie abbinate a ciascun menù: i cartoncini dei menù degustazione sono racchiusi all’interno di un supporto chiamato “il cassetto delle fotografie”, un oggetto speciale che lo chef Costardi ha fortemente voluto per rafforzare ancor di più il rapporto di dialogo importante con il Museo. Le fotografie, infatti, provengono tutte dall’Archivio Publifoto di proprietà della Banca Intesa San Paolo. Scat_to e Caffè San Carlo sono le due destinazioni costole di un progetto di ampio respiro voluto e patrocinato dalla Banca Intesa San Paolo e dal Museo di Fotografia Gallerie d’Italia.

Nascono così diversi percorsi gourmet per un menu d'autunno che è un viaggio del palato nella nostra amata Italiana, animato dal sentimento di spingersi oltre i propri confini. 

I percorsi degustazione sono il Menu Disegno, il Menu Ritratto e il Menu Paesaggio (formula à la carte in cui scegliere due o tre portate), mentre solo allo Chef’s Table si potrà scegliere il Menu Scatto Libero completamente a discrezione e scelta dello chef.

VIAGGIO IN ITALIA: IL MENU DISEGNO


Viaggio in Italia è il primo menu degustazione (prima denominato Disegno, di sette portate al costo di 110 euro a persona esclusi i vini) raccontato da una fotografia risalente agli anni ‘30 che raffigura alcuni bambini con le valigie davanti ad un taxi: il senso di questa scelta sta proprio nel simbolo del viaggio. Un viaggio nella penisola italiana, toccando vari punti cardine partendo dal Piemonte in un costante dialogo tra radici e storia, toccando Veneto, Puglia e non solo

A raccontare il Veneto, Laguna, un piatto che parte dalla storia dei pescatori quando giravano nei casoni (case in mezzo alle isole della laguna veneta) per andare a cucinare ciò che erano riusciti a pescare. L’anguilla viene cotta in un brodo di alghe e katsuobushi poi glassata con un carpione di assenzio marino, ad accompagnare una crema di cine di rapa e un mix di erbe acidule amare di laguna (oxalis verde, luigia, cerfoglio, finocchietto marino) arricchito con una maionese d’ostrica. Al centro della laguna la salsa boretto, una salsa di scarti di pesce, aceto e aglio bruciato sapore tipico.

La fotografia del menù Ritratto (sette portate al costo di 140 euro a persona esclusi i vini) è anch’essa dell’Archivio Publifoto e ritrae un tuffo da dieci metri di altezza durante la XVII Olimpiade a Roma negli anni Sessanta: l’ispirazione al gesto tecnico e al coraggio di immergersi nella profondità delle contaminazioni di tutte le cucine diverse dalla nostra. Un racconto di tutti i viaggi, esplorazioni e scoperte dei ragazzi della brigata di Scat_to: “voglio dare spazio ad ognuno dei ragazzi e alla loro intelligenza umana”, così lo chef Costardi racconta il momento creativo di definizione del menu. 

Di questa sequenza di piatti una menzione speciale a Moqueca (Brasile): una zuppa di pesce in quattro elementi. Al centro un piccolo roll fatto con il corpo dell’astice e ombrina avvolto dalla foglia di bieta, mentre con la chela viene fatto un altro roll ripieno di ombrina e spezie brasiliane, il tutto servito con la “farofa” una sorta di pangrattato di farina di manioca e spezie brasiliane e la salsa alla base del piatto con latte di cocco, il quinto quarto dei pesci e verdure.

La fotografia di copertina del cofanetto ritrae l’uomo sulla luna, lo sbarco del famoso 20 luglio 1969. “Intanto il 20 luglio per me è una data importantissima, il compleanno di Manuel, mio fratello”, così Christian Costardi spiega il risvolto emotivo nella scelta proprio di questa foto. Lo sguardo oltre, senza pregiudizi, che non racconti soltanto dei tecnicismi della cucina e degli accostamenti di ingredienti, ma che parli delle persone. 

Le persone che servono, cucinano e ospitano i clienti facendoli sentire al centro del loro percorso: “vogliamo far iniziare ai clienti un viaggio, un viaggio spazio-temporale che inizia attraversando Piazza San Carlo e continua dentro l’affascinante bolla del ristorante Scat_to dove, proprio come dalla luna, riesci a cogliere la bellezza di ogni singolo angolo terrestre in tutte e sue particolarità”, le parole dello chef. Info e prenotazioni allo 011/02.67.460 oppure scrivendo a info@costardibros.it. 

MITCH EPSTEIN. LA RETROSPETTIVA AMERICAN NATURE


S’inaugura mercoledì 16 ottobre la nuova mostra Mitch Epstein. American Nature alle Gallerie d’Italia di Torino. Si tratta della più importante retrospettiva del fotografo americano ed è curata da Brian Wallis (CPW - Center for Photography at Woodstock), presentando per la prima volta riunite le fotografie più significative degli ultimi vent’anni: American Power, Property Rights e Old Growth. 

Epstein fotografa il paesaggio e la cultura dell'America da mezzo secolo. Pioniere della fotografia a colori artistica degli anni '70, il suo lavoro è stato esposto e collezionato da musei di tutto il mondo, tra cui il Museum of Modern Art di New York, il Metropolitan Museum of Art e il Whitney Museum of American Art, la National Gallery di Washington DC, l'Art Institute di Chicago, la Tate Modern di Londra, il Musée d'Art Moderne di Parigi, il Getty Museum e il Los Angeles County Museum of Art di Los Angeles, l'Amon Carter Museum di Fort Worth, TX, e il San Francisco Museum of Modern Art.

ANTONIO BIASIUCCI PRESENTA ARCA


È visitabile sino al 6 gennaio 2025 alle Gallerie d’Italia – Torino la mostra Antonio Biasiucci. Arca a cura di Roberto Koch, terzo capitolo del progetto La Grande Fotografia Italiana, avviato nel 2022 con la mostra di Lisetta Carmi e continuato nel 2023 con Mimmo Jodice per omaggiare i grandi maestri della fotografia del Novecento del nostro Paese.

Tra i maestri contemporanei più interessanti e innovativi del nostro tempo, Antonio Biasiucci (Dragoni, 1961) persegue ormai da molti anni una pratica che si ispira a una versione assoluta del linguaggio. Un lavoro complesso, non semplice ma preciso e puntuale che semplifica, forse addirittura scarnifica, il gesto fotografico in un rinnovare continuo di forme alla ricerca di simboli assoluti.

In questa mostra, con oltre 250 fotografie esposte, per la prima volta i diversi capitoli del “poema utopico” di Biasiucci vengono presentati insieme: tra potenti polittici, sequenze di immagini, opere singole, lo sforzo è di realizzare una rappresentazione poetica ed estesa della vita degli  esseri umani, in un periplo che tocca i temi profondi dell’esistenza, gli elementi essenziali del vivere partendo sempre dall’esperienza personale e, dunque, dagli elementi autobiografici che hanno per prima cosa formato il carattere e la sensibilità dell’artista stesso.

La ricerca di Biasiucci si adatta a grandi temi ancestrali, come il sapere, la base dell’alimentazione o il cielo stellato. Così, i volumi dell’archivio del Banco di Napoli che troviamo nella serie Codex, diventano, decontestualizzati, elementi architettonici, basamenti per nuove, possibili costruzioni. E i pani ripresi nel quotidiano lavorio delle mani appaiono come pianeti nell’universo, meteoriti che compaiono e scompaiono nel cielo. Ma questo stesso sguardo l’artista lo applica anche a contenuti di grande attualità, come il dramma dei migranti, cui si ispira la serie The dream.

Il nero profondo in cui spesso tutto è avvolto nelle fotografie di Biasiucci richiede allo spettatore uno sforzo particolare, quello di lasciarsi trasportare dallo stupore per poter vivere e riconoscere il lampo primigenio, la sorgente, l’origine della vita che riconosciamo in forme che si rivelano dinamicamente in trasformazione. Tutto ha a che fare con qualcosa di essenziale, come l’Arca che contiene archetipi o come la piramide, la costruzione utopica fatta di tanti possibili tasselli, di uno sforzo e di un sogno di assoluto.

La mostra è realizzata con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino e rappresenta una delle esposizioni più importanti dedicata al fotografo, coprendo un periodo molto ampio della sua produzione. 

Il G-Astronauta vi ricorda che le Gallerie d’Italia di Milano, Napoli, Torino e Vicenza di Intesa Sanpaolo propongono ogni prima domenica del mese, l’ingresso gratuito per tutti i visitatori. Stesse modalità di apertura gratuita anche per la Casa Museo dell’Antiquariato Ivan Bruschi ad Arezzo e la Galleria di Palazzo degli Alberti a Prato.

GALLERIE SONORE IN COLLABORAZIONE CON BOOSTA 


Tra le novità spicca la collaborazione con Davide "Boosta" Dileo, tastierista e cofondatore dei Subsonica, confluita in Gallerie Sonore: un nuovo progetto performativo di sound art che darà voce e suono alle opere d'arte, traendo ispirazione dalla collezione artistica della Banca.

L’artista è stato infatti coinvolto in un meticoloso lavoro di ricerca tra le collezioni di Intesa Sanpaolo e l’Archivio Publifoto visitando le quattro sedi di Gallerie d’Italia – Milano, Napoli, Torino e Vicenza – e selezionando alcune specifiche opere pittoriche, scultoree e fotografiche individuate all’interno di un patrimonio di oltre 35.000 opere e circa 7 milioni di fotografie. Le opere e i musei stessi sono così diventati vera e propria fonte di ispirazione per la composizione di quattro opere musicali, dedicate a ciascuna sede, – che saranno presentate al pubblico nell’autunno in quattro concerti live in programma alle Gallerie d’Italia. Un vero e proprio Tour che prenderà il via da Vicenza il 10 ottobre, dove arte e musica si fondono e l’artista interagisce con il pubblico in un costante dialogo. Le tappe successive saranno Napoli (25 ottobre), Torino (29 ottobre) e Milano (22 novembre).

Gallerie Sonore mira a creare un’esperienza immersiva e trasversale, legando le quattro sedi di Gallerie d’Italia sotto la medesima matrice di interpretazione artistica attraverso il medium del suono.